mercoledì 1 maggio 2013

Uno di noi non sta bene

Seconda puntata della sezione "Uno di noi non sta bene".
Abbiamo visto in questo post quale fosse la situazione dei Beatles verso la metà degli anni Sessanta, assediati dagli ammiratori, stremati per il troppo lavoro, insoddisfatti della loro musica e intimoriti dalle minacce dei fanatici.

Proprio negli stessi anni, seppure in tempi diversi, i quattro cominciano a fare uso di LSD e contemporaneamente, i testi delle loro canzoni cambiano. Lo stile della loro musica, cambia. I più attribuirono il cambiamento proprio all'uso delle droghe e spesso si arrivò a censurare le loro canzoni perché si dava per scontato che ogni frase dubbia fosse un incitamento all'uso della droga.

Ancora più spesso si arriva a credere che le canzoni di Lennon non significhino nulla: il leggendario nonsense alla Lennon, appunto. Aldilà del fatto che io non creda minimamente a questo modo di vedere le cose, bisogna ammettere che questa ostilità doveva essere davvero esasperante per loro.

Ma torniamo a monte. Punto primo: uno di loro non sta bene. Punto secondo: Apollo spiega che i Beatles volevano che gli ammiratori sapessero tutto. Punto terzo: lo stesso Apollo dice che è ancora tutto lì, in piena vista.

Il primo indizio su cui mi soffermerei è contenuto in questo articolo, in cui Paul, secondo me proprio lui, ammette che nei primi anni Sessanta stava per lasciare i Beatles perché aveva problemi di nervi. Dice:
"Facevano una cosa che si chiamava NME Poll Winners Party, in cui il proprietario voleva noi, gli Stones, tutti i migliori, per andare e suonare per niente, questo per un paio d'anni della carriera dei Beatles. Così mi ricordo che ero sui gradini del Wembley Town Hall, stando letteralmente male di nervi, e di pensare: devo abbandonare questo lavoro, questo non va bene. E' stato abbastanza snervante".

Nell'articolo poi specifica che in effetti in certi posti non erano accolti con entusiasmo: a volte non si presentava nessuno e una volta un gruppo di ragazzi avevano preso a lanciare loro delle monetine.

Per prima cosa troviamo un riferimento di tempo: i Beatles partecipano al NME Poll Winners Party nel '63, '64, '65 e '66. Questo però non ci dice tanto, ma in realtà l'affermazione è importante: ammette che lui soffriva di nervi e voleva lasciare il gruppo. Non è roba da poco.

E mi sembra anche il momento di  usare la nostra Stele di Rosetta: la copertina di Sgt Pepper. Vediamo che ci dice?

Tra i personaggi ritratti sulla copertina, c'è Karl Gustav Jung, il signore nella foto accanto e ovviamente celebre psichiatra.

Appena visibile, sotto Bob Dylan, c'è anche un altro psicanalista: Sigmund Freud.

Tra le personalità che dovevano essere incluse ma poi sono state scartate, importanti anche queste, abbiamo Friedrich Nietzsche. Per il troppo lavoro mentale, il poveretto fu ricoverato in un ospedale psichiatrico e finì i suoi giorni in preda agli attacchi di follia.

Ci avevate fatto caso? State in zona per la prossima puntata...



2 commenti:

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